“Ho inseguito l’armonia del paesaggio per non snaturare l’essenza“.
L’anima mediterranea del Salento vive nel nuovo Hotel & Resort Il Giardino dei Pini, a Marina di Alliste (Le), immerso nel verde dell’entroterra leccese distante pochi chilometri dall’incantevole costa ionica.
Lo spiega Monia Marzano che, con il team del suo studio, firma il progetto di interior design nell’intervento di ampliamento e restlyling della struttura. Alle preesistenze (attuale sala colazione, cucina e servizi, 18 suite in un corpo separato) si aggiungono, nel volume principale, nuovi spazi e funzionalità d’uso: una sala per ricevimenti e congressi (365mq); la hall, il bar, una sala lettura, i servizi, l’ufficio direzionale e la galleria d’arte (in totale 400 mq) a livello terra; mentre al primo piano si sviluppano 13 camere con bagno (450 mq) di cui 2 suite (circa 33mq). Completa il progetto il centro benessere Narciso, ingrandito e ristrutturato (350 mq). “Nella concezione degli interni del Resort sono andata alla ricerca di un’idea senza tempo, combinando contemporaneità e tradizione per rispettare il luogo nei suoi straordinari caratteri di unicità“, prosegue la designer.
Il Salento le ha dato i natali, è la terra in cui oggi vive; e anche se i suoi studi l’hanno portata a Milano, nella capitale del design, le radici influenzano il suo modo di lavorare, la predilezione per determinati materiali e colori, “in questo progetto come non mai“, sottolinea la progettista. Per creare una fusione con l’ambiente che incornicia la struttura, la vegetazione “entra” nella hall e nella sala ricevimenti attraverso le ampie vetrate con affaccio sul giardino. E ancora il verde è protagonista rigoglioso nelle pareti vegetali e nelle fioriere di piante grasse lungo il perimetro della lounge all’entrata. Il feeling con il territorio si accentua nei materiali naturali impiegati, espressione di una luminosa neutralità.
“Ho portato la pietra viva, utilizzata nei muri a secco di recinzione del giardino, all’interno, per rivestire le quinte d’ingresso, con una lavorazione pulita che, nel disegno geometrico regolare, acquista eleganza“, racconta Monia Marzano. La stessa filosofia pervade la scelta del marmo di Apricena, nella cascata della hall e nella scala di accesso al primo piano, con lastre scalpellate a righe che ne accentuano il carattere materico. I toni neutri contraddistinguono anche i rivestimenti che si “fondono” nello stile sofisticato degli interni. Colore sabbia e finitura opaca, esito della particolare tecnologia digitale 3d di produzione, definiscono il grès porcellanato della collezione “Urban” di Piemme Ceramiche che dona slancio e continuità alla hall e a tutti gli ambienti del pianterreno, posata nel grande formato 80×80 cm per limitare la frammentazione delle fughe.
Permane la scelta cromatica del beige anche al primo piano, ma con la serie “Concrete Project” di Imola Ceramica che riporta l’effetto cemento e “un’idea di vissuto” nella sua texture lappata, con formati 120×60 cm per ingresso e corridoio e 60×60 cm nelle camere e nei bagni. In questi ultimi si distinguono le creazioni firmate dalla designer stessa, i sanitari “Start” e i lavabi “Soul” per Valdama e i complementi d’arredo della linea “Slice e Flow” ideati per Arca.
“Essere un industrial design mi aiuta ad andare più a fondo nel progetto. Nei miei lavori non ricerco la bellezza fine a se stessa ma la versatilità, l’equilibrio di proporzioni e volumi, la cura maniacale del dettaglio“, spiega la progettista. Un fil rouge che segue tutto il concept degli interni e, non ultima, la scelta degli arredi.
“Tante icone di design”, conclude Monia, “ma a una non ho saputo rinunciare: la lampada “Falkland” di Danese che, come diceva il grande Bruno Munari, è indispensabile per una corretta progettazione“.
Fonte: laceramicaitaliana.it